Desiderio di black out

di Raffaele Mantegazza tratto da Conflitti n.01/2016:

Internet-Blackout

“Otto cose da fare a scuola, a schermi spenti.

Dal 13 al 14 luglio 1977 la città di New York fu colpita da un black-out che rimane nella storia della Grande Mela come uno dei momenti di maggiore crisi e purtroppo anche di maggiori violenze. Non pensiamo dunque che un black-out totate di due giorni possa esser desiderabile per le nostre città. Ma ci pìacerebbe davvero che per una settimana la corrente elettrica sparisse dalle nostre scuole, magari quando fa caldo per non creare problemi di riscaldamento. Perchè francamente saremmo curiosi di constatare se alcuni insegnanti sono ancora in grado di fare lezione senza prese di corrente, videoproiettori, chiavette Usb, connessioni wifi, plugs, slides, e tutto ciò che, oltre
ad avere nauseanti nomi nel globish che ha sostituito l’italiano e l’inglese, per funzionare deve essere connesso a un dispositivo elettronico. Ma la scuola per fortuna funziona anche a luci spente. Anzi, la scuola non “funziona” perché è già l’utilizzo di questo termine a essere sbagliato…”
Leggi tutto l’articolo, scaricando il pdf >Desiderio di Black Out

 

Commenti chiusi